SERIGRAFIE
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INDECENT SELF-PORTRAIT / SALTACCHIA
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PANNE IN KING'S ROAD
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MONORONTE TENEBROSO CHE SUBISCE UNA MALIGNITA 1971

Opera dal titolo: MONORONTE TENEBROSO CHE SUBISCE UNA MALIGNITA' (olio su masonite 1971).
Lascio che i mostri colorati come arcobaleni se ne vadano chissà dove...
Ne ho dipinti troppi.
(Questo scritto è del Maestro LORENZO ALESSANDRI).
...Ora questi sconcertanti mostriciattoli, che paiono talvolta racimolati negli angoli più discreti dei Giardini e delle Tentazioni di Hieronymus Bosch, compaiono prepotentemente ingranditi e bizzarramente colorati nei quadri riuniti nella galleria Viotti...
...orripilanti ed attraenti insieme, qualcosa come una repulsione e un'ipnosi. Molta letteratura, evidentemente , in questa pittura; ma anche una buona dose di pittura autentica in questa letteratura "nera" e più o meno "segreta". Forse se Enrico Castelli dovesse riscrivere il suo "Demoniaco nell'arte", aggiungerebbe la postilla "Alessandri" a certe fantasie di Pieter Huys, al Giudizio di Stephan Lochner: col sottinteso però d'un grottesco che a volte si fa ingenuo, ed altre si tinge di nostalgia.
(di MARZIANO BERNARDI da "La Stampa" - Torino - 16.3.1963).
CHE SUCCEDE A STONEHENGE?
Opera dal titolo: CHE SUCCEDE A STONEHENGE? (olio su masonite 1989).
Nella notte del 1942, a bordo del mio caccia MACCHI C-200, atterro a Stonehenge mentre il gran sacerdote druido, con falce d'oro, officia un rito propiziatorio per il mio onomastico. Un secondo sacerdote se ne va in cielo. Sullo sfondo, in tunica nera, quindici piloti italiani abbattuti. A sinistra, seduto sull'erba, io uniquitato, abbadonata la campana tibetana, brandisco la fiaccola della sconfitta. A destra, in primo piano, sempre io, in forma cagnesca, concupisco la spogliarellista Rosetta Fumo. Luce di luna. Olezzi d'estate. Certi santi hanno il dono della bilocazione e possono manifestarsi sotto lo stesso aspetto contemporaneamente in due luoghi lontani e diversi. Io, che non sono santo, molto più modestamente ho solo il dono della unicazione, ossia posso manifestarmi contemporaneamente in forme diverse, ma solo nello stesso luogo.
(Questo scritto è del Maestro Lorenzo Alessandri).
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CONTROESORCISMO PER EGOE'
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BAMBOLA DEL GIUDIZIO UNIVERSALE 1962

Opera dal titolo: BAMBOLA DEL GIUDIZIO UNIVERSALE (1962).
...Tra pittura e letteratura, tra una rappresentazione venata da uno spirito grottesco e l'evocazione gentile di un sentimento nostalgico, le bambole di Lorenzo Alessandri...si direbbero motivi d'una trasposizione fantastica in cui ogni volta affiorano dei valori simbolistici di fronte ai quali per la sua natura il giovane pittore torinese rivela l'inquieta sensibilità.
...La vibrazione luminosa che è nei quadri... sembra avvolgerle quasi staccandole sui fondi atmosferici, giunge a far sentire una specie di inconscia aspirazione a superare ogni stridente o repellente presenza impreziosendone già i valori cromatici.
(di Angelo Dragone tratto da "Stampa Sera" Torino 20-3-1963).
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OTTO INCENSI

Opera dal titolo: OTTO INCENSI (olio su masonite cm 60x90).
Il 6 novembre 1984, a bordo del mio caccia inglese SOPWITH F-1 CAMEL,finita la benzina, atterro a Torino, in Corso Racconigi 193,davanti all'antico stabilimento della Lancia.Otto grandi bacchette tibetane d'incenso profumano l'aria.Otto signori claudicanti passano.In fondo a sinistra, accucciato, IKS, forma industriale di LUI. Umidità e reumatismi.
(Questo scritto è del Maestro LORENZO ALESSANDRI).
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ATTERRAGGIO IN WINDMILL STREET

Opera dal titolo: ATTERRAGGIO IN WINDMILL STREET (olio su masonite, cm 90x150, 1984).
Vecchio pub visto a Londra il 5 dicembre 1982. Dietro ai vetri del pub,con la bombetta, Sherlock Holmes. Al primo piano tre inquilini. Alla destra un cartello pubblicitario. Sul marciapiede a sinistra, IKS, proprietario della Demon's Bank. A destra, il padrone della macelleria. Io che atterro dolcemente con il caccia BOEING P-26 "peashooter" (sparapiselli),trascinandomi dietro,prigioniera,la morte.Dall'asfalto bagnato sbuca Gregori Jefimovich Rasputin. Rombo di motore. Aria frizzante.
(Questo scritto è del Maestro Lorenzo Alessandri).
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CINQUANTATREESIMO TRAMONTO
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FANTAPENI CRUDELI Acquaforte 1968
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SOGNO DI BEVERLEY CON GLI OCCHI D'ORO
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MIETITRICI DI ASPARAGI
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LORENZO ALESSANDRI
...Lorenzo Alessandri è un surrealista di natura benevola, di solida fattura e con un magnifico tocco di colore. Volete una persona che non si sente nè emozionata nè allarmata?
Ecco il nostro pittore che calmamente fa la sua scelta in uno studio di rarità dove gli altri prima di lui hanno attinto.
I suoi piccoli maneggievoli capolavori sono popolati da carnosità spongiose e da piante, in cui degli occhi azzurri ci guardano in modo ragionevolmente vago. Delle gambe con le mani al posto dei piedi camminano talvolta con esse attraverso tuberi intaccati dalle malattie ed una nudità descritta in modo impeccabile le tocca intrecciandosi...
(L. W. SCHMIDT "Het Parool" Amsterdam - 29-4-1964).

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CAROVANA INFIDA

Opera dal titolo: CAROVANA INFIDA (1980).
Travestiti da lama tibetani si erano infiltrati in una carovana di pellegrini che doveva raggiungere la montagna sacra. Le mie condizioni di salute mi costringevano ad accettare la loro presenza. Non solo io, ma tutti i membri della carovana diffidavano di loro. Io guardavo con una certa apprensione lo stretto sentiero a strapiombo sul baratro che ci separava dalla meta, perché ero convinto che fosse Wulvur stesso a spingere la mia carrozzella.
(Questo scritto è del Maestro Lorenzo Alessandri).
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CARATTERI MORFOLOGICI DELLE "BESTIE" DI ALESSANDRI
Formatosi nell'amore per la bellezza del corpo umano, in un severo studio del nudo, che coltivò per lunghi anni, Lorenzo Alessandri per un intimo bisogno di espressione, si allontanò dalla rappresentazione reale della natura e riallaciatosi a quello che era sempre stato il suo vero mondo favoloso dell'infanzia con i suoi sogni stupendi e i suoi inspiegabili terrori, già rivelati nelle sue innumerevoli incisioni, incominciò a dipingere nuove creature. Si ebbe così il periodo espressionista delle "bambole" essenze sostituitive della figura umana, che dal '59 al '60 saturarono di ironia e di angoscia le sue opere.
[...] le "bestie" di Alessandri sono la logica continuazione delle "bambole".
SONO UN PELLEGRINO DELLE SENSAZIONI...
Mi hanno definito "surrealista espressionista". Non ne sono sicuro. Ho sempre lavorato con la certeza cristallina che dipingere le mie visioni sia la mia unica ragione di vita, e da parecchi anni sono un ergastolano della pittura, senza possibilità di amnistia.
Dipingo la morte perchè la rispetto. Invento mostri, ma con religiosa contemplazione amo la bellezza della donna in quanto opera inimitabile di Dio, il più grande degli artisti, se non il più celebre.
Credo nei demoni e nello yoga. Non mi interessa la mescalina perchè l'arcobleno è la mia droga. Sogno sovente Hans Memlinc e Caravaggio che mi insegnano a dipingere meglio.
Le mie veneri sono le ragazze dei "provos", le cameriere dei ristoranti indocinesi di Amsterdam, le donne che ho visto in Oriente, o più semplicemente quellle che ho immaginato per un mio personale harem di sogno.
Ho fondato SURFANTA perchè credo nel SURreale e nel FANTAstico. Surfanta forse non è un gruppo, nè una particolae corrente moderna, nè tantomeno una marca di birra. Surfanta è un modo di sentire, di vedere, di pensare, di esistere. Surfanta è un modo di essere artisti nella realtà fantastica. Surfanta è la testata della nostra rivista.
Non sono un'artista "attuale", non comprendo la civiltà dei consumi, non seguo le mode e non adopero orologi.
Non sono mai stato invitato alla Biennele di Venezia, ma faccio stupendi sogni tutte le notti; inseguo la perfezione ed essa mi sfugge fra le dita come una farfalla. Cerco la luna......cerco la luna e non la trovo, ma dipingo molto, e dipingendo, vivo.
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IL GUARDIANO DELL'IDEA

Incontrai anche lui: il guardiano dell'idea.
Arabescato, curvo, oppresso da una pietra spigolosa e irremovibile.
Un uccello senza ali,simbolo sinistro di nuovi mutamenti.
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VIRTUSQUOQUE
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ICARO ERA TRISTE

Opera dal titolo: ICARO ERA TRISTE (1980).
Etere, aria, fuoco, terra, acqua. Nella lunga discesa avevo ormai constatato tutti gli elementi. Più stavo penetrando in essi, più li possedevo dal di fuori nei loro veri significati. Questo fu il mutamento sostanziale.Vidi contemporaneamente il baratro antichissimo dal di dentro e dal di fuori; senza paura e senza gioia. Senza emozioni. Vidi i cerchi allargarsi sull'acqua e vidi che loro erano rimasti lassù... a guardare.
(Questo scritto è del Maestro Lorenzo Alessandri).
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VIDEO EX LIBRIS
Una raccolta di Ex Libris del Maestro in video, gentilmente concesso dall' amico collezionista Roberto. Questa sua collezione comprende la maggior parte di tutti gli ex libris prodotti dal Maestro Alessandri.
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SEDICI OTTOBRE SUL PASSO

Il sedici ottobre valicammo l'ultimo passo. La montagna sacra torreggiava bianca e incandescente davanti a noi, stagliandosi sul cielo buio. L'aria dei cinquemila era rarefatta e cristallina e il silenzio compatto era rigatosoltanto dai ciotoli smossi dalla carrozzella. Un altro mutamento era avvenuto. I lama non c'erano più. Gli accompagnatori si erano ridotti a quattro uccelli nudi, taciturni, tristi e meditabondi che con passi leggeripareva sfiorassero appena il suolo. Respiravo a fatica e la mia mente era stanca. Mi abbandonai allora ad un sonno traballante e inconsistente che mi portò molto lontano.
(Questo scritto è del Maestro LORENZO ALESSANDRI).
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KIRTIPUR :TEATRO DELLA MIA QUINTA MORTE

Opera dal titolo: KIRTIPUR: TEATRO DELLA MIA QUINTA MORTE.
Nessuno sa quando sarà la sua ora. Il diciannove aprile del settantanove ero a Kirtipur in Nepal. Pregavo per la Pasqua davanti a un vecchio stupa annerito, coperto di muffe e screpolato dal sole implacabile. Vidi materializzarsi sui gradini del tempio un 'mago nero', lo stesso visto anni prima su una pubblicazione olandese. Agitando i suoi strumenti rituali egli gridò che era giunta la mia ora, e avvenne un grande mutamento. Di colpo il cielo si fece tempestoso e buio. Un vento gelido ripulì e rinfrescò il tempio che fu per un attimo bianco come un grande dolce di meringhe a panna montata. Comparvero altri cinque lama (blu) che con cembali, trombe, campana e tamburello, recitarono la rappresentazione della mia quinta morte. Io assistevo allo spettacolo come a teatro; vedevo il corpo inanimato di Alessandri e mi domandavo come avrebbe fatto l'A.I.D.O. A sapere che era lì, e come avrebbe potuto recuperare le spoglie fin lassù.
(Questo scritto è del Maestro Lorenzo Alessandri).
L'ALTOPIANO INCISO

Opera dal titolo: L'ALTOPIANO INCISO.
Ero un moscone e ronzavo intorno su degli immensi 'crème caramel' circondati di cioccolato nero e panna montata. Vidi muovere qualcosa sul bordo interno del dolce più vicino e fui subito preso da un senso di schifo. Alcuni esseri viventi stazionavano là con fare sospetto. Al secondo passaggio a bassa quota potei riconoscere il pittore Alessandri su una sedia a rotelle, sospinta da una fisioterapista svizzera e da un contabile di alta precisione. Dietro a loro un notaio in incognito, e il noto presidente di una grande fabbrica automobilistica torinese. Leggermente discosto sulla destra un falegname osservava la scena con indifferenza quasi a voler dissociare la sua presenza in quel luogo, per quanto stava per succedere. Mi era passato l'appetito. Ripresi quota col voltastomaco e man mano che mi sollevavo realizzai che stavo sorvolando un immenso altipiano dell'Himalaya, che l'erosione aveva sapientemente inciso in caratteri tibetani (come le tavole xilografiche con le quali i lama stampano i loro libri sacri). La frase che ne risultava era di difficile interpretazione e per me addirittura incomprensibile. Non conosco il tibetano.
(Questo scritto è del Maestro Lorenzo Alessandri).
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