E GLI ANNI '50?

Niente dell'operato del Maestro è da buttare, può piacere o non piacere, ma tutti i suoi lavori fanno parte di una vita dedita all'arte, una vita spesa per l'arte, la sua. Come i lavori degli anni '50 del periodo della Soffitta Macabra, non da tutti apprezzati come le opere folgoranti degli anni '60 in poi, del periodo Surfanta. Quelli del '50 sono lavori che possono benissimo reggere il confronto, perchè, anche se è un'altro tipo di pittura, è comunque una pittura genuina, più immediata nel senso dell'esecuzione ma che comunque riesce a dare quella giusta carica di emozione a chi la osserva. Ci sono studi di nudo che sono eseguiti a regola d'arte, nulla è fuori posto, ogni pennellata e data d'impeto senza aggiungere o togliere qualcosa al lavoro finito. Alcuni con colori violenti quasi a ricordare dipinti espressionisti, con linee dure a spezzate, altri tanto delicati come il ritratto a Dina, dove una luce sembra accarezzarle il volto che sprigiona un innocente giovinezza. Tavole con colori abbinati in modo manieristico e certamente più materici come il "Brindisi in Cielo" dove il Maestro immortala un momento di raffinata allegria nello studio dell'amico Abacuc, denominato appunto "Cielo". Ritratti di giovani modelle e amiche ma anche di gente che Alessandri incontrava nelle piole della vecchia Torino come "Gina la scraciuna" o personaggi bizzarri quali "Cup il muto" o "Il venditore di noccioline" che bazzicava al Baloon. E non solo, in quegli anni Alessandri ritraeva amici e colleghi pittori che frequentavano la Soffitta Macabra come il giovane Aschieri. Quello che colpisce nell'animo sono proprio questi personaggi a volte se vogliamo inquietanti a volte possono risultare scomodi come il dipinto ad una prostituta, ma il bello di quei lavori del '50 sta proprio nell'immediatezza e nella semplicità che si respira osservandoli, senza una attenta e studiata ricerca, così ad imprimere un momento o meglio ad immortalare quei personaggi curiosi che hanno fatto parte di una società ormai passata ma che ancora oggi se andiamo a cercare la troviamo ancora attuale. Quelle del '50 sono opere giovanili certo, ma che delineano già l'estro artistico del Maestro. L'ironia già non mancava in quegli anni, e ritrarre Azalea dupie ciape ne è l'esempio. Un periodo che lo ha cresciuto artisticamente ragion per cui è da prenderne la giusta considerazione, saziandoci poi con i suoi successivi cicli pittorici via via sempre più eleganti, ma che di fatto senza gli anni di gioventù non avrebbero potuto esistere e noi non avremmo potuto goderne!
Opera dal titolo: RITRATTO ROSSO DINA IN CONTROLUCE (51.8).

Opera dal titolo: BRINDISI IN CIELO (57.30).
Opera dal titolo: STUDIO SOLIDO DELLA CAMPIONESSA DI NUOTO AZALEA DUPIE CIAPE IN CIELO (57.34).

Opera dal titolo: STUDIO PER RITRATTO A ASCHIERI (53.43)

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