GINA

Gli emarginati, i pazzi, i derelitti, i disgraziati, le persone sole che vivono alla giornata senza dare uno scopo alla propria vita. Vita che li ha disprezzati senza un perchè, vita che non è stata buona nemmeno alla loro nascita, vita che li ha dimenticati e abbandonati sotto un ponte, su un marciapiede, sulle panchine di un parco o di una fredda stazione. Vita come quella di Gina, una signora che bazzicava alla stazione di Porta Nuova anni fa, con la sua corporatura tondeggiante goffa e con la voce stridula dal marcato accento piemontese. Gina, ritratta dal Maestro in questo dipinto. La potenza di quest'opera va al di là dei soliti ritratti di bellissime modelle. Un ritratto che alla sola visione ne descrive tutta una vita e personalità di questo bizzarro personaggio. Una verità che ci circonda e che il Maestro era solito dipingere.Ritraeva queste persone non certo per deriderli, ma per rispetto per questi dimenticati da Dio. Con mano abile imprimeva sulla tela quei disgraziati, quei derelitti che nessuno avrebbe voluto avvicinarsi. Disgraziati liberi da ogni costrizione e forse persone più vere!!!

Opera dal titolo "Gina la scraciuña".
Scraciuña:termine dialettale piemontese con significato di -persona che sputa- .
Al retro, riporta una didascalia scritta sopra ad un vecchio dipinto.

Didascalia: Ritratto di Gina la scraciuña dipinto per me in una posa e con poco colore, senza essicante L 1/6/53 sul tavolino della piola da Bùraciu (pupazzo) mentre fumava e scraciava.

1 commento:

Roberto ha detto...

Grazie Nello per queste "chicche" .. E' sempre bello leggere questi aneddoti che altrimenti passerebbero inosservati ai più.. Come la Sig.ra Gina.