FIGALUCE ALLA PRIMA NOTTE

Precisione di contorni, estrema pulizia nel disegno, colori di arcobaleni, composizione elaborata, atmosfera inquieta: questi sono gli elementi dell'arte di Alessandri che ha sempre percorso i sentieri dell'immaginario creando incessantemente opere di complessa lettura e dallo stile unico. Di lui si possono ammirare le bambole, le bestie, le veneri, le doppie, i posti, le camere, frutto di una fervida immaginazione in cui soggetti, forme e colori svelano un universo misterioso, magico, malinconico, romantico, trasgressivo, irriverente e tragicomico. L'intera sua creazione, sin dai disegni d'infanzia, viene alimentata dal bisogno irrefrenabile di penetrare le regioni segrete e intraducibili del nostro essere, di raffigurare la realtà umana, non nella sua parvenza ma nella sua sostanza, così complessa, fragile, divina e demoniaca. Filtrando la realtà oggettiva, libera i fantasmi del suo io, creando forme a pensieri senza leggi.


Opera dal titolo: PIOVE LATTE A GIAVENO.
Il mondo notturno e tenebroso lo ha affascinato quanto la regione inesplorata di sogni assurdi e aberranti: ha corteggiato il peccato, la malattia, il male, la morte quasi per esorcizzare l'inevitabile contatto, celebrando nel contempo la bellezza femminile con l'incanto e l'innocenza di un animo libero da pregiudizi. Addentrandosi nel regno dell'immaginazione creatrice, ha scelto le sue creature guidato dall'ossessione formale. La sua arte indaga l'intera natura sin nelle buie viscere dell'orrido, accoglie ciò che è deforme, ripugnante per elevarlo a simbolo delle sciagure che da sempre colpiscono l'uomo. La forza di non voltarsi mai e di inoltrarsi in abissi di verità agghiaccianti, indagandole con lucida e cruda follia, gli ha permesso di entrare nell'inferno dell'uomo, armato di fantasia e ironia, e con questi ne è fuoriuscito con colori sgargianti e linee nette, lapidarie.

Opera dal titolo: FIGALUCE ALLA PRIMA NOTTE.
Sin da bambino adorava la luna, la fissava per ore, ne rimaneva incantato, sognando e fantasticando all'infinito. Il suo stesso marchio diventerà presto una falce di luna calante trafitta da un'impossibile freccia a due punte, una rivolta verso il basso e l'altra verso l'alto, simboleggianti il dualismo tra il Bene e il Male che l'uomo da sempre deve affrontare. Il suo vivere, eccezionale e insolito, ricco di strane avventure vissute con spirito libero e pellegrino,assetato di verità inaccessibili, lo ha fatto sembrare il nuovo Baudelaire, un tenebroso romantico, un esoterico e occultista medioevale, pronto a contrastare l'establishment della pittura contemporanea, ad attaccare quelle idee preconcette e quel buon senso predeterminato a mettere in discussione le abitudini stereotipate della mente per liberare il pensiero dalle normali certezze che lo incatenano. Le immagini sembrano fuori dal tempo, soprattutto quelle che rappresentano le tentazioni dell'uomo. Le figure diaboliche sono, in gran parte, una mescolanza di elementi vegetali, umani, organici e inorganici, hanno un tono scherzoso e grottesco, anche se, a volte, ve n'è associato uno più serio e minaccioso. Anche la simbolica attinge dalla tradizione orientale tibetana, dal rituale magico nonchè dall'alchimia; i suoi segni, presenti in tutte le opere, celano l'indicibile. L'uso sapiente del colore elabora tonalismi al servizio di luci e ombre oppure stridenti contrasti fra colori primari e complementari: nelle opere tutto è disposto in modo sempre ragionato. La bellezza del suo stile dà al soggetto ingrato la mogliore delle forme, facendo confluire l'attenzione, non più al singolo soggetto dipinto, ma alla perfetta coerenza formale delle creazioni medesime. Le composizioni sono sostenute da un disegno impareggiabile e da una tecnica precisa che nulla lascia all'indefinito: è sempre presente il contorno forte con colori a volte "divisi", giustapposti in pennelate minute, innumerevoli e pazienti. E' ciò che accade nei quadri Pascal, opere nate dai disegni a penna con il nero inchiostro di china, tanto amato dall'artista torinese. I Pascal sono sintesi di impulsi, intuizioni, sentimenti e passioni vissuti intensamente e scaturiti dagli incontri fatti dall'artista con "personaggi caratteristici", reali, elaborati dalla sua mente con il contributo dell'inconscio. [...]
(di Concetta Leto per il catalogo "Eclissi").

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