LETTERA A BAUDELAIRE

Mon très cher Baudelaire,
questa notte sono tornato a casa con l'anima,la mia anima. Tu non hai mai avuto tra le mani la testa di un angelo, tu non sei mai stato sulla terra secca d'agosto, sull'erba bruciata in una notte scintillante di stelle e grilli e di mille luci. Tu amico, tu maestro di peccatori raffinati, poeta senza pace, tu hai cercato delle gemme e nei profumi esotici lo stordimento del piacere, tu hai cercato con gli occhi dilatati dalla febbre, con le labbra arse da una sete inumana, hai cercato nel buio della carne un respiro di luce. Tu hai amato col corpo e col cuore le sirene e i demoni, la carne e la bellezza...Io ti ho capito, io ti ho seguito, io ho pianto leggendo i tuoi scritti. Ho pianto. Mi sono inebriato del profumo dei fiori del male che tu, diabolico giardiniere, hai coltivato per farne omaggio ai borghesi grassi, per farli inorridire, per risvegliare in loro i fantasmi di tutte le abominevoli colpe. Cantore del rimorso e della disperazione, ti sei consumato senza speranza nell'esaltazione dei tuoi tormenti. Tu che hai imbrattato d'angoscia i pensieri più belli, gli ideali più puri, gli affetti più sentiti, tu che hai odiato Dio perchè non lo hai conosciuto, che hai odiato tutto ciò che non era tuo, tu questa notte mi hai fatto pensare.Esci dalla tua bara, cadavere sprecato, perchè io lo so, tu non sei nè in cielo nè all'inferno, ma nella terra. Afferra la tua anima dalle parole dei tuoi versi, vestitene e vieni qui sedendoti insieme a me sull'erba secca, sotto le stelle.
Alessandri (1954).

Opera dal titolo: SOGNO DI LIELA E I FANTASBEROCCHIA.

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