LA CANDELA E SPENTA


Opera dal titolo: MOSTRI (68.27 1968).

"La Candela" è spenta. Nasce con volo di fenice "Surfanta". Un periodico prevalentemente ad immagini, poichè il potere significante delle arti della visione e della grafica in genere e la possibilità di ottenere "connotazioni" nettamente personalizzate, nelle tecniche di informazione visiva, ci permettono di estendere la nostra azione in un raggio effettivamente internazionale. Gli antefatti si ritrovano nell'attività della "soffitta macabra" e nella più recente constatazione che altri torinesi vivono analoghe esperienze di apertura ai mondi fantastici. Presupposto fondamentale all'avventura ora accennata rimane -almeno per noi- la ricerca di una coerenza spirituale e tecnica che preclude decisamente ogni suggestione di "art brut", poichè riteniamo che l'espressione artistica, come fiore di civiltà, debba articolarsi nelle immutabili costanti che si ritrovano nel firmamento della psiche umana. "Surfanta" accetta dunque di essere fuori dal tempo, perchè possiede una profonda fede in quelle categorie superiori che si chiamano Dio e deità infernali,paura e lotta con la morte, superamento della angoscia esistenziale sfidando il custode del limitare, per attingere alle scintille dell' "Anima Mundi". I nostri antenati furono gli autentici seguaci dell' "Ars Regia" e risalendo sull'albero che ha radici nel Cielo, forse riconquisteremo le "tavole del Destino" e con la spada e la rosa, la folgore e la lancia ci distingueremo con eguale forza da chi per troppo amore per la materia o per le forme apparenti ha tradito il significato religioso dell'arte. Questo il nostro programma per oggi e per sempre.
(Gruppo Surfanta, tratto dal 1 numero della rivista periodica "Surfanta" 1964).

Opera dal titolo: LE MANI DI FRANCISKA.

Dei tre espositori, il "Re Delirio", Alessandri, iniziatore del movimento Surfanta, è il più maturo ed il più spirituale, ma dobbiamo considerarlo innanzitutto più responsabile artefice nelle tavole più piccole, le quali, secondo la nostra opinione, sono qualitativamente migliori, nella maggior parte dei casi, che non quelle monumentali di data più recente, benchè anche queste portino l'impronta di un talento ultraperfezionato e di una maestria tecnicamente raffinata. Con notevole originalità, fantasia, senso della relatività e senso critico, egli offre, anima e corpo, stupende deformazioni embrionali, intensamente avvincenti - evocando ricordi ulteriormente perfezionati di bellezza femminile di Jeroen Bosch - capolavoro della creazione di Dio, nonchè scheletriche distruzioni verginali, le quali combinate fra loro, raffigurano in modo forzatamente reale il complesso della vita umana. Le sue piccole tavole, tutto simboli e contrasti, sono fotografie minuziose dei suoi sogni.

(G.A.Th.Seegers "Twentsche Courant" - Hengelo - 9 maggio 1967).

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