IO AMO

Io amo l’uomo nella sua bellissima forma e nei suoi aspetti di decadenza, nella pienezza di virtù e vizi, nella forza del suo ingegno quanto nella debolezza della sua condizione umana. Amo la natura con i suoi animali favolosi: insetti, rettili, pesci e uccelli, e vedo in essi (studiando l’anatomia comparata) tanti tratti umani, quanti sono gli elementi bestiali evidenti negli uomini.Hanno detto che io sono un fabbricante di mostri e che mi compiaccio nella loro raffigurazione. Può essere vero ma non è così. Io i mostri non li creo, perché i mostri ci sono già e sono intorno a noi, molti mostri siamo noi stessi. Io amo i mostri e li disegno. Hanno detto che il mio stile è antiquato. Cosa c’è di più antiquato dell’uomo con le sue inguaribili miserie, le sue ingenue trovate, i suoi sogni assurdi e i suoi rimorsi cocenti? Quando la città dorme vado a cercare i “miei uomini”. Ognuno di essi possiede una faccia tutta sua. Ognuno di loro ha inciso sul volto il romanzo lungo e talvolta crudele di tutta una vita. Io li guardo, li vedo, li amo; e quando torno a casa li disegno. Allora i fogli bianchi, senza fatica, si popolano di personaggi tutti miei. Sono i mendicanti, i filosofi pazienti, gli ubriachi, i derelitti, sono poveri diavoli che vivono rassegnati con i topi fin sulla testa.Si vedono per le strade uomini e donne che la cattiveria, la grettezza, la superstizione e la violenza morale hanno trasformato in uccelli impietosi. Sono gli infami. Tutti ne conosciamo. Perché non dovrei disegnarli? Ho anche disegnato delle figure che non si vedono in giro ma che popolano il buio delle mie notti, quando la ragione dorme. Ossia: bambole, veneri, surfanta, streghe, masche e demoni che ho raffigurato con l’incisione e la pittura. Alla mia età si ripercorrono volentieri con la memoria gli anni passati, e con commozione ho replicato esclusivamente per me tanti disegni che sono andati perduti, affinché non manchino troppe pagine ai miei ricordi.
(di Lorenzo Alessandri. Tratto da "LA MIA RACCOLTA DI PASCAL" 1987).


Opera dal titolo: ISMAILA SOUVENIR (66.22).

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