FUOCO BIANCO A SWAYAMBHUNATH


Mi risvegliai a Swayambhunath in Nepal. La luna piena era un grande piatto d'argento su un cielo di smeraldo. Il vento strappava i cavi lacerando le bandiere di preghiera ed i drappi rituali turbinavano attorno al pinnacolo d'oro. Un fuoco bianco di follia aveva calcinato tutto il santuario circostante risparmiando la cupola e alcuni personaggi che ivi si erano rifugiati. L'accompagnatore che avevo identificato per Wulvur teneva la carrozzella di Alessandri e dietro a lui un giovane lama pregava con fervore, mentre gli altri uccelli erano in preda all'ansia. Qualcosa di importante stava succedendo perché tutti guardavano con trepidazione verso ponente. L'atmosfera elettrica moltiplicava lo schioccare delle banderuole impazzite con il crepitio delle fiamme. Su questo angosciante incendio di passioni gli occhi dell'Illuminato, da oltre venti secoli tuttovedevano, tutto capivano e tutto accarezzavano con la loro infinita misericordia. Ad essa mi affidai.
(Questo scritto è del Maestro Lorenzo Alessandri).

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